Lettera del Presidente Domenico Scordari agli organi di stampa e informazione

Gentilissimi,

alla luce di quanto emerso in queste ultime settimane,

troviamo corretto scrivervi per fare chiarezza sulle notizie comunicate e divulgate sui vari canali di informazione relativamente al fatto che “l’Aloe Vera sia stata vietata dalla Commissione Europea in quanto genotossica o cancerogena”.
Riteniamo che sia stata fatta molta confusione sull’argomento e che le notizie comunicate stiano impropriamente danneggiando l’immagine dell’aloe vera, spaventando il consumatore finale e creando di conseguenza danni irreparabili ad una miriade di aziende ed a migliaia di lavoratori coinvolti nella filiera della produzione dell’aloe vera .
Va precisato che il Regolamento UE 2021/468 sui derivati dell’idrossiantracene, che restringe la commercializzazionedi alimenti e integratori alimentari che contengano determinati derivati dell’idrossiantracene (HAD), si basa su un parere scientifico dell’EFSA che ha espresso tale parere anche se permangono molte incertezze.
Infatti non si riesce a comprendere come sia l’EFSA che la Commissione Europea siano arrivati ad una conclusione così affrettata e sproporzionata nonostante non ci siano dati scientifici certi , e non siano stati in grado di fornire indicazioni sulla dose giornaliera che non desti preoccupazioni per la salute. Sembra incredibile ma questi dubbi ed incertezze vengono palesemente indicati nella stesura del Regolamento stesso .( vedi punto 7 e punto 8 del regolamento )

(7) L’Autorità ha riscontrato che i derivati dell’idrossiantracene aloe-emodina ed emodina e la sostanza strutturalmente analoga dantrone si sono dimostrati genotossici in vitro. Anche gli estratti di aloe si sono dimostrati genotossici in vitro, molto probabilmente a causa della presenza di derivati dell’idrossiantracene. L’aloe-emodina si è inoltre dimostrata genotossica in vivo. L’estratto totale di aloe e l’analogo strutturale dantrone si sono rivelati cancerogeni.
(8) Considerato che l’aloe-emodina e l’emodina possono essere presenti negli estratti, l’Autorità ha concluso che i derivati dell’idrossiantracene dovrebbero essere considerati genotossici e cancerogeni a meno che non vi siano dati specifici che dimostrino il contrario, e che gli estratti contenenti derivati dell’idrossiantracene destano preoccupazioni per la sicurezza, anche se permangono incertezze. L’Autorità non è stata in grado di fornire indicazioni su una dose giornaliera di derivati dell’idrossiantracene che non desti preoccupazioni per la salute umana.

La valutazione dell’EFSA identifica potenziali problemi nell’uso prolungato di queste sostanze basandosi principalmente su test in vitro ( alcuni molto vecchi) , e solo su 1 test in vivo effettuato sull’estratto totale di Aloe vera, dove viene utilizzata ogni parte della foglia inclusa la parte esterna dove in effetti sono contenuti i derivati degli idrossiantraceni.
Seppure discutibili, le valutazioni dell’EFSA non si riferiscono al succo puro di aloe vera, ottenuto dal gel interno della foglia dopo aver eliminato tutte le parti esterne della foglia e quindi privo di derivati dell’idrossiantracene.

Questo è già un elemento importante che mette in luce il “pressappochismo “ con cui è stato varato questo regolamento.

Questi studi in vivo e in vitro dimostrano che solo una lunga esposizione (trattamento cronico) agli antrachinoni potrebbe (usano il condizionale) avere degli effetti gravi sulla salute. Le persone che assumono questi preparati per lunghi periodi si espongono a un maggiore rischio di tumore al colon rispetto a chi non ne fa uso, ma non si fa riferimento alle quantità di assunzione che rappresenterebbero un rischio, e questo oltre ad essere inaccettabile lascia dei seri dubbi sia sulla attendibilità scientifica che sul vero obiettivo di questo regolamento .

COME OGNI PRODOTTO , È SEMPRE L’USO CHE SE NE FA E LA QUANTITÀ NON APPROPRIATA A DETERMINARE EFFETTI NEGATIVI SULLA SALUTE, MA UNA COSA È STABILIRE UNA QUANTITÀ SICURA PER IL CONSUMATORE , UN’ALTRA COSA È DICHIARARE CHE L’ALOE VERA E’ PERICOLOSA PER LA SALUTE IN QUANTO CANCEROGENA O MISOGINA!
Ecco è questo messaggio sproporzionato che lascia tutti noi allibiti .

Per fare un esempio più chiaro… non è possibile dire che il vino sia nocivo per la salute…Tutti sanno che come per tutte le cose un consumo esagerato ( come 2 litri di vino al giorno ) è dannoso per la salute , ma questo non ha nulla a che fare con un consumo minimo e responsabile del vino, pertanto non si può dire che bere il vino distrugge il fegato.

Quindi a nostro avviso è dovere e responsabilità dell’autorità definire con chiarezza i limiti entro i quali il consumo di derivati dell’ idrossiantracene risulta sicuro per la salute , piuttosto che vietare i prodotti che li contengono, creando inutili allarmismi ed impattando negativamente sull’immagine di una pianta meravigliosa e sul futuro di centinaia di migliaia di persone coinvolte nel settore .
Inoltre la valutazione in vivo viene effettuata sull’estratto totale di aloe arborescens e sull’utilizzo del prodotto come lassativo … ma gli integratori alimentari non sono lassativi medicinali.

La loro valutazione non si applica ai preparati a base di gel o polpa interna priva di antranoidi dalle foglie delle specie di Aloe (principalmente Aloe Vera Barbadensis), che sono comunemente usati negli alimenti e nei cosmetici nell’UE.
Alla luce di quanto descritto, gli studi in vitro e in vivo effettuati possono rappresentare un elemento per cui sia necessario approfondire la cosa con altri studi più specifici, ma non sono sufficienti per farne una divulgazione di tipo allarmistico, poiché non rappresentano la certezza scientifica necessaria per determinare la pericolosità dei derivati dell’idrossiantracene, né per determinare le quantità di assunzione giornaliera che potrebbero risultare pericolose.
Molto probabilmente stiamo assistendo ad una vera e propria guerra commerciale tra l’industria del farmaco e quella dell’integratore , ma non riteniamo possibile , oltre che accettabile, che un’istituzione suprema come la Commissione Europea esprima un parere senza avere certezze scientifiche, creando inutili allarmismi, lasciando spazio ad errate interpretazioni , e ad un’errata comunicazione da parte dei media , creando di conseguenza danni incalcolabili all’immagine ed all’economia delle aziende coinvolte , aspetto ovviamente discutibile ancor più in questa fase storica. Ecco probabilmente questo è sì un dato scientifico certo!
Quindi i derivati dell’idrossiantracene sono contenuti nella parte esterna della foglia dell’aloe e non nella polpa o gel interno , e questo importante aspetto NON E’ STATO MINIMAMENTE MENZIONATO NEL REGOLAMENTO.
Inoltre abbiamo la sensazione che chi ha varato il Regolamento non sia a conoscenza che esistano oltre 300 varietà di aloe vera e che esistono aziende che orma da decenni utilizzano un processo estrattivo che elimina completamente i derivati dell’idrossiantracene.
Le tecniche di estrazione e lavorazione del gel di Aloe Vera Barbadensis, sia per uso alimentare che per uso cosmetico, utilizzano solo la parte interna della foglia di aloe ( il parecnchima/gel o innerleaf). In questo modo si eliminano tutte le parti esterne della foglia e quindi si elimina totalmente la presenza dei derivati idrossiantracenici. Come potete notare dunque l’estratto puro di aloe vera così ottenuto non potrà mai rappresentare un pericolo per la salute umana…

IL SUCCO DI ALOE VERA BARBADENSIS OTTENTO DAL GEL INTERNO DELLA FOGLIA E’ UNO STRAORDINARIO ALLEATO DELLA NOSTRA SALUTE E NON PUO’ ESSERE TRATTATO COME UNA SOSTANZA PERICOLOSA !!!

Anche e soprattutto per questo riteniamo che sia dovere della Commissione Europea fare chiarezza e distinguere bene la differenza tra estratto di aloe totale ed estratto di aloe dal gel interno della foglia , prodotti che hanno in comune il nome ma non certamente le finalità.

Il Regolamento* chiarisce che il divieto non si applica per tutti i preparati a base di Aloe che contengano un livello di HAD inferiore a
-1 ppm di aloe-emodina e/o emodina
– 1 ppm dellasommatraaloinaA+aloina B.

 

 

Ma il consumatore finale non comprende questi tecnicismi e percepisce solo che l’aloe vera è pericolosa per la salute … ecco dove questo regolamento ed il conseguente turbinio mediatico stanno procurando un vero e proprio stato di allarmismo sociale del quale sicuramente non c’era bisogno ancor più in questa delicata fase storica.

*La commissione ha preso come riferimento il Verbale del 5 ottobre 2020 dello Standing Committee PAFF della CE, che stabilisce i limiti massimi di rilevabilità dei metodi analitici pari a 1ppm.

Ma questi limiti non sono stati decisi in base a dati scientifici ma semplicemente decisi durante la riunione …. Come si può decidere in maniera così approssimativa???
Sulla base di quanto indicato nel Regolamento, si evince che quantità inferiori ad 1ppm costituiscono prova dell’assenza dei derivati dell’idrossiantracene (HAD) nel prodotto pronto per l’uso, che in questo caso risulta sicuro per il consumatore finale.

E’ PREOCCUPANTE VEDERE LA “LEGGEREZZA” CON CUI SIA ARRIVA A DICHIARARE LA PERICOLOSITÀ DELL’ALOE VERA PUR IN MANCANZA DI PROVE SCIENTIFICHE CERTE , sì perché fino a prova contraria è l’autorità che deve fornire prove certe sulla probabile tossicità prima di legiferare … e non le aziende a doversi difendere da tutte queste calunnie.

Mi auguro che possiate e vogliate trasmettere informazioni più dettagliate al fine di tranquillizzare i consumatori ed al fine di restituire quella dignità e tranquillità a tutte le aziende ed a tutti i lavoratori di quelle aziende che vedono il loro futuro ingiustamente messo in discussione .
Nello stesso tempo vi prego di non prendere questa mia lettera come un attacco verso gli organi di informazione , perché al contrario vuole essere una comunicazione fatta con la speranza di dare una serie di elementi utili per poter fare chiarezza sull’argomento .

Vi ringrazio ed invio i miei più cordiali saluti,

Il Presidente N&B
Domenico Scordari